Introduzione Le missioni archeologiche in Tanzania rappresentano un importante contributo alla comprensione della storia antica e della cultura della regione dell’Africa orientale. Questo rapporto esamina il ruolo e l’importanza di tali missioni nella scoperta e nella preservazione del patrimonio archeologico tanzaniano.
Scavo e Ricerca Le missioni archeologiche in Tanzania si concentrano su una vasta gamma di aree, tra cui siti preistorici, antiche città costiere, siti funerari e antiche civiltà. Questi scavi e ricerche hanno portato alla scoperta di reperti archeologici preziosi, inclusi manufatti, tombe, dipinti rupestri e reperti fossili, che contribuiscono in modo significativo alla comprensione della storia e dell’evoluzione culturale del paese.
Contributo alla Storia Le missioni archeologiche hanno aiutato a ricostruire la storia dell’insediamento umano in Tanzania, evidenziando le diverse culture che si sono sviluppate nella regione nel corso dei secoli. Queste scoperte hanno fornito nuove informazioni sulle antiche rotte commerciali, le migrazioni umane e le influenze culturali che hanno plasmato l’area.
Preservazione del Patrimonio Oltre alla ricerca, le missioni archeologiche giocano un ruolo cruciale nella conservazione del patrimonio culturale tanzaniano. La documentazione, il restauro e la protezione dei siti archeologici sono fondamentali per garantire che le generazioni future possano godere di questi tesori storici.
Collaborazione Internazionale Le missioni archeologiche in Tanzania spesso coinvolgono collaborazioni internazionali con istituzioni accademiche e archeologi provenienti da tutto il mondo. Questa cooperazione è cruciale per l’accesso a risorse e competenze specializzate.
Impatto Sociale ed Educativo Queste missioni hanno anche un impatto positivo sulla sensibilizzazione pubblica e sull’istruzione. Gli scavi archeologici e le scoperte sono spesso oggetto di mostre, conferenze e programmi educativi che coinvolgono la comunità locale e contribuiscono alla valorizzazione della cultura tanzaniana.
Conclusioni Le missioni archeologiche in Tanzania svolgono un ruolo essenziale nel preservare il patrimonio culturale del paese, svelare i misteri della sua storia antica e promuovere la ricerca, l’istruzione e la consapevolezza pubblica. Queste missioni rappresentano una collaborazione fruttuosa tra archeologi locali e internazionali e contribuiscono in modo significativo all’arricchimento della comprensione della storia tanzaniana e del suo patrimonio culturale.
Delegazione dalla Tanzania in visita in Italia
24 novembre 2022
L’Università degli Studi di Perugia al centro della collaborazione tra i due Paesi sulla gestione del patrimonio culturale
Il progetto THOR (Tanzania Human Origins Research), coordinato dal Prof. Marco Cherin (Università degli Studi di Perugia) e dal Prof. Fidelis T. Masao (University of Dar es Salaam), opera da più di dieci anni negli straordinari siti paleoantropologici della Tanzania settentrionale, sedi di scoperte sensazionali sulle origini dell’uomo. Nell’ambito del progetto si colloca la missione “Studio, conservazione e valorizzazione di siti paleoantropologici plio-pleistocenici in Tanzania (Olduvai e Laetoli)”, diretta dal Prof. Giorgio Manzi (Sapienza Università di Roma) e riconosciuta ufficialmente dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nel novero delle Missioni archeologiche, antropologiche ed etnografiche italiane all’estero.
La collaborazione con le istituzioni scientifiche, culturali e politiche tanzaniane è fertile e costante. In particolare, il gruppo di ricerca collabora attivamente con la Ngorongoro Conservation Area Authority (NCAA), l’ente governativo che gestisce l’omonima area protetta, Sito Patrimonio dell’Umanità UNESCO e Riserva della Biosfera, entro cui si trovano i siti paleoantropologici oggetto di studio.
La NCAA ha in programma di sviluppare azioni per la valorizzazione e la promozione turistica sostenibile del proprio inestimabile patrimonio culturale, e guarda all’Italia come modello da seguire. Il nostro paese ospita infatti il maggior numero mondiale di Siti Patrimonio dell’Umanità (ben 58) e fa della valorizzazione del proprio patrimonio culturale una delle missioni turistiche centrali.
Primo passo di questa collaborazione è stata la visita ufficiale di una delegazione della NCAA in Italia, composta da Gen. Venance Mabeyo (Board of Directors Chairman), Dr. Freddy Manongi (Chief Conservator) e Eng. Joshua Mwankunda (Head of Cultural Heritage Section). Dopo un passaggio formale presso l’Ambasciata della Repubblica Unita di Tanzania a Roma, la visita è stata incentrata su due siti che si distinguono come modelli virtuosi per la conservazione, la musealizzazione e la valorizzazione del nostro più antico patrimonio culturale: il sito paleontologico di Isernia La Pineta con l’attiguo Museo Nazionale del Paleolitico e il sito UNESCO del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia con il Museo Cerite.
La visita dei dirigenti della NCAA ha portato da un lato al rafforzamento delle già consolidate relazioni tra Italia e Tanzania, dall’altro ha gettato le basi per lo sviluppo di strategie e sinergie per il turismo culturale nel paese africano.
Missione italiana a Olduvai e Laetoli (Tanzania)
“Studio, conservazione e valorizzazione di siti paleoantropologici plio-pleistocenici in Tanzania (Olduvai e Laetoli)”.
Missione dell’Università Sapienza di Roma, Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma (RM), Italia.
La Missione, iniziata nel 2016 sotto la guida del Prof. Giorgio Manzi, ha avuto come obiettivo lo studio, la salvaguardia e la valorizzazione di due tra i siti paleoantropologici più importanti dell’Est Africa, Laetoli e Olduvai, in Tanzania. Le successioni stratigrafiche affioranti nelle due località offrono testimonianze paleontologiche e archeologiche decisive per la comprensione degli ultimi 3,5 milioni di anni di evoluzione umana. Il progetto prevede la collaborazione con le istituzioni tanzaniane e la formazione di studenti.
Per maggiori informazioni consultare il sito: http://www.paleoantropologia.it/it/ricerca/