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Messaggio di commiato dell’On. Ministro, Angelino Alfano

“Nel giorno in cui lascio l’incarico di Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, vorrei rivolgere un affettuoso saluto e un ringraziamento alle donne e agli uomini della Farnesina, in Italia e all’estero, che difendono e promuovono gli interessi dell’Italia nel mondo, parte di quell’universo straordinario del nostro Paese di cui siamo tutti molto orgogliosi e con il quale ho avuto il privilegio di lavorare in stretto contatto.

Sul piano internazionale, l’Italia ha continuato a giocare un ruolo da protagonista. Lo dimostrano importanti eventi ed iniziative quali il Vertice di Roma per il rilancio dell’Unione Europea, la nostra partecipazione in qualita’ di membro non permanente nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la Presidenza del G7, quella dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa ed il Summit di Trieste sui Balcani Occidentali. Sia in questi consessi, sia a livello bilaterale, abbiamo promosso la centralita’ del Mediterraneo per la stabilita’ e la sicurezza globali, la lotta al terrorismo, azioni per il contrasto ai flussi migratori irregolari, oltre ad interventi a tutela degli italiani in situazioni d’emergenza e in stato di difficolta’.

Nella nostra migliore tradizione, siamo stati creativi ed innovativi: penso al G7 dei Ministri degli Esteri di Lucca allargato ai Paesi arabi e alla Turchia per discutere di Siria; al modello della Conferenza dei Paesi di Transito sui flussi migratori nel Mediterraneo centrale; al formato E4 (Italia, Francia, Germania, Regno Unito) per il dialogo regionale con l’Iran; alla prima Conferenza OSCE sulla lotta all’antisemitismo; alla creazione dell’Osservatorio sulle minoranze religiose nel mondo, incardinato nella Farnesina; e penso alle Risoluzioni approvate su proposta italiana dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU in materia di tutela del patrimonio artistico e culturale in zone di conflitto, sul ruolo della polizia nelle operazioni di mantenimento della pace, e sul contrasto al traffico di esseri umani. In ogni contesto e di fronte ad innumerevoli sfide, dalla crisi nordcoreana al caso Skripal, abbiamo fatto la nostra parte come membro autorevole e responsabile della Comunita’ internazionale.

In questi 18 mesi una delle mie priorita’ e’ stata la diplomazia economica e la promozione del nostro Sistema Paese, con oltre venti missioni in tutti e cinque i continenti, ed un tour nelle citta’ e distretti italiani per promuovere ed incoraggiare la formidabile vocazione all’export dei nostri territori. Sono fiero di questo sforzo: grazie all’azione della Farnesina e della sua rete, la diplomazia economica contribuisce oggi per oltre l’1,4% del PIL. Analogamente, ho voluto dare maggiore centralita’ alla diplomazia culturale con iniziative quali il Programma “Italia, Culture, Mediterraneo”. Promuovere la cultura, la bellezza e lo stile di vita italiani nel mondo non e’ affatto un’operazione di immagine. Si tratta, al contrario, di una componente strategica della proiezione internazionale del nostro Paese e di un investimento in grado di garantire un notevole ritorno economico.

Ho molto apprezzato la professionalita’ e la dedizione di tutto il personale con il quale ho avuto l’onore di lavorare, a Roma e all’estero, il “capitale umano” che fa della Farnesina una grandissima risorsa per l’Italia. Ho voluto valorizzare il merito e la specialita’ della carriera diplomatica e mi sono impegnato anche per dotare l’Amministrazione degli strumenti necessari per consentirle di affrontare al meglio le sfide e cogliere le opportunita’ cui il Paese e’ confrontato nell’attuale contesto internazionale. Mi riferisco in particolare alle norme che: autorizzano nuovi concorsi del personale di diverse categorie; incrementano le risorse per le attivita’ a sostegno degli italiani all’estero; rafforzano l’Agenzia Italiana per la Cooperazione, a completamento della riforma del 2014; dispongono la riapertura delle Ambasciate in Libia e Guinea Conakry, l’apertura dell’Ambasciata in Niger e l’istituzione della nostra Rappresentanza in Burkina Faso. Senza dimenticare la recente firma dell’accordo per la carriera diplomatica.

Questi 18 mesi sono stati contrassegnati da tante storie di successo e in particolare quelle dei connazionali che grazie agli sforzi e all’impegno dei funzionari della Farnesina, nonche’ agli eccellenti rapporti stabiliti con le autorita’ straniere, hanno potuto ritrovare la liberta’ e fare felicemente ritorno in Italia. Tra questi, vorrei ricordare: Luca Chianca e Paolo Palermo, giornalisti di Report detenuti in Congo e liberati il 18 marzo 2017; Gabriele Del Grande, detenuto in Turchia e liberato il 24 aprile 2017; Cristian Provvisionato, detenuto in Mauritania dal 2015 e liberato il 20 maggio 2017; il giornalista Roberto Di Matteo, detenuto in Venezuela e liberato il 9 ottobre 2017; Don Maurizio Pallu’, rapito in Nigeria e liberato il 18 ottobre 2017; Carmine Sciaudone, detenuto in Indonesia dal 2016 e liberato il 19 ottobre 2017; Fabio e Filippo Galassi, detenuti in Guinea Equatoriale dal 2015 e liberati l’8 marzo 2018; Mauro Donato, il fotoreporter fermato il 16 marzo in Serbia e liberato il 5 aprile 2018.

Sono altrettanto orgoglioso di essere riuscito, il 24 maggio scorso, ad ottenere il rientro in Italia, grazie ai buoni uffici della nostra Ambasciata ad Islamabad, della cittadina pakistana Farah Tanveer, trasferita contro la sua volonta’ e costretta ad abortire nel suo Paese. E’ stata un’altra dimostrazione degli straordinari valori morali che ispirano il nostro Paese e la nostra diplomazia. Gli stessi valori che ci hanno guidato nel tentativo di portare in Italia il piccolo Alfie Evans per cure mediche e negli sforzi che proseguono, per trovare la verita’, in relazione al caso di Giulio Regeni.

Una parola infine sulle convinzioni personali che mi hanno guidato. La mia azione e’ stata ispirata dalla consapevolezza della continuita’ di alcune fondamentali linee direttrici della politica estera italiana:

1. Il rapporto transatlantico: caratterizzato dalla gratitudine per il sacrificio dei tanti soldati alleati, caduti in Italia, per combattere il nazi-fascismo, contribuire alla rinascita dell’Europa, e cosi’ porre le basi della democrazia e delle liberta’ nel nostro Paese.

2. L’Unione Europea: il piu’ importante progetto politico della storia mondiale. Ha eliminato la guerra dal continente e ha assicurato pace, sicurezza e prosperita’.

3. La vocazione mediterranea: anche se il Mediterraneo rappresenta solo l’1% della superficie del globo, in questo mare si gioca una partita cruciale per la sicurezza mondiale e il destino stesso dell’Europa. Non dimentichiamoci che il Mediterraneo e’ il mare che ci unisce all’Africa, un continente vicino e pieno di opportunita’.

4. La difesa e la promozione dei diritti umani: che ha ispirato la nostra azione a tutto campo, dalla battaglia per la moratoria della pena di morte, alle iniziative per favorire la piena uguaglianza di genere e l’empowerment femminile.

5. Un multilateralismo efficace come base per il dialogo, la pace, la stabilita’ e la sicurezza nel mondo.

In questi pilastri sono contenuti i valori e gli ideali di liberta’, pace e prosperita’ che non dobbiamo mai dare per scontati. E’ una continua conquista. Se non li difendiamo ogni giorno, rischiamo di perderli. Questa e’ la missione piu’ nobile della diplomazia.

Desidero esprimere a tutti voi la mia piu’ profonda riconoscenza per quanto avete fatto e continuerete a fare per il nostro Paese. Auguro a tutto il personale della Farnesina, e al prossimo Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ogni successo in una linea di continuita’ con i valori dell’Italia repubblicana.